Vidi le radici, le mani tese che mi chiamavano. E la forza di quell'ordine mi attirò irresistibilmente. Penetrai nell'albero e lo percorsi come una lunga carezza di linfa e di vita, un disschiudersi di petali, un tremito di foglie.Sentii il ruvido involucro, la delicata architettura dei rami, e mi allungai nei meandri vegetali di questa nuova pelle, mi stiracchiai dopo tanto tempo, sciolsi le mie chiome, e mi affacciai verso il cielo azzurro attraversato da nuvole bianche per ascoltare gli uccelli che continuavano a cantare come prima.
Cantai anche io(avrei voluto danzare) e sopra il mio tronco apparvero zagare e, in tutti i miei rami, profumo di arance. Mi chiedo se finalmente ho raggiunto le terre tropicali, il giardino dell'abbondanza e del riposo la gioia pacata e inesauribile riservata a coloro che muoiono sotto il segno di Quiote-Tlaloc, signore delle acque....Perchè non è tempo di fioriture, è tempo di frutti. Ma l'albero ha assunto il mio calendario, la mia vita; il ciclo di altri crepuscoli. E' tornato a nascere, abitato da sangue di donna."
" LA DONNA ABITATA" di Gioconda Belli.
Care amiche e cari amici,
vi auguriamo con tutto il cuore una Pasqua di Rinnovamento Interiore e Rinascita.
Un abbraccio
Le Cinciallegre
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